venerdì 5 settembre 2008

Le panzane sul biologico

Di biopanzane o biofrescacce (come si direbbe a Roma) ne girano tante.
Proprio a Roma, nello scorso anno scolastico, girava tra i genitori dei bambini delle scuole materne ed elementari, come una specie di "catena di Sant'Antonio", la lettera accorata di una mamma ben informata (!) che sosteneva di sapere perché bisognava eliminare gli alimenti biologici dalle mense: una serie di sciocchezze enormi.
Ora arriva la notizia del comune di Genova che taglia i prodotti bio dalle mense scolastiche perché ai bambini non piacciono.
Ora, dire che la cosa non regge è dire poco.
C'erano studi e sondaggi precisi sul gradimento dei bambini PRIMA dell'introduzione dei cibi bio? Da quanti anni si usano i prodotti bio? Non sarà forse che i bambini sono ogni anno sempre più abituati ai gusti micidiali di snack, patatine e piatti pronti? E ancora: se ai bambini non piacciono i prodotti bio in mensa, non saranno da bocciare i cuochi?
Inutile dire che, andando per luoghi comuni, c'è da fare cattivi pensieri sul fatto che la scelta venga da Genova...

Indicativa è poi questa dichiarazione dell’assessore di Genova, Paolo Veardo: "Non abbiamo niente contro il biologico, ci mancherebbe, ma dopo l’esperienza che abbiamo fatto nella refezione ci sono dei correttivi necessari. C’è poco da fare, ai bambini piace una mela rotonda, rossa, grossa, quelle biologiche, bruttine, ce le mandano tutte indietro. Dalla mensa scolastica alla spazzatura".
In altri termini: ma chi se ne frega dell'educazione alimentare, chi se ne frega dell'educazione del gusto, chi se ne frega della salute...
Scommettiamo che se vado a Genova e inizio a dare ai bambini ogni giorno pizza, crocchette, hamburger e pop corn, ottengo il maggior gradimento mai registrato?


“Sorprende e addolora la scelta annunciata dal comune di Genova, da molti anni in prima linea per sostenere la qualità nella ristorazione collettiva”. Commenta così Paola Trionfi, responsabile del settore Ristorazione dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, la notizia che il Comune ha deciso di eliminare i prodotti bio dalle mense scolastiche, per il basso gradimento dei bambini.

“Il Comune di Genova – continua Trionfi - è titolare della carta dei servizi della ristorazione collettiva dal 1997, e negli ultimi anni ha promosso importanti iniziative e manifestazioni a riguardo, come la Fiera dei sapori, ricevendo riconoscimenti nazionali e internazionali.Senza contare che è inserito nel database europeo delle buone pratiche della ristorazione collettiva, promosso dal progetto Food for Health (www.alimenterra.org).”

Secondo la responsabile ristorazione di Aiab: “Forse varrebbe la pena di chiarire la reale motivazione di questa scelta. È improbabile che i bambini di Genova dopo diversi anni, improvvisamente non gradiscano più il biologico, in controtendenza col dato nazionale di un milione e 400mila pasti bio giornalieri”.

“Se la causa fosse un problema di qualità della fornitura, sarebbe doveroso risolverlo attraverso lo strumento del capitolato. Ma se la motivazione fosse invece la riduzione dei costi (vedi il taglio di 130.000 pasti in tutte le scuole entro il 31 dicembre all'avvio del nuovo capitolato d'appalto che attribuirà 71 punti alle offerta più economiche e solo 29 alla qualità), allora sarebbe meglio non ricalcare stereotipi ormai desueti del biologico brutto da vedere e poco buono da mangiare, anche perché difficile da trovare sul mercato”.

Comprendiamo le serie ragioni economiche che, dopo il taglio dell’Ici e del governo, condizionano pesantemente le scelte di qualità molti comuni Genova compresa, invitiamo solo a non confondere qualità e sostenibilità di una mensa con alimenti biologici (di indubbi vantaggi nutrizionali e protettivi della salute dei bambini - vedi Dossier Fibl) con l’offerta di banane e cioccolato, seppur “equosolidali.”

Sull'argomento è intervenuto anche il presidente dell'Aiab, Andrea Ferrante.
"Quello di dire che la mensa biologica non piace ai bambini è un vecchio trucco. Evidentemente a Genova c’è un problema di controllo di qualità dei prodotti, ma è colpa loro che non sono all’altezza, certo non dei prodotti biologici".
Andrea Ferrante, presidente dell’associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab), commenta così la notizia apparsa oggi sul Corriere della Sera secondo la quale la giunta Vincenti ha eliminato il bio dalla mensa perché, appunto, non sarebbe gradito ai piccoli.

[fonte: Aiab; foto: Flickr]

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