giovedì 29 maggio 2008

Le sciocchezze sui prodotti biologici

Quando uno vuole dire delle sciocchezze, allora è meglio spararle grosse. Decenni di inutili tribune televisive e di “soloni” da quattro soldi sulla carta stampata ce l'hanno insegnato.

Ora mi imbatto in una patetica invettiva contro i cibi biologici e le altre “frodi moderne” (qui, se proprio ne avete voglia, potete leggere il testo completo), così definite non dall'autore dell'articolo ma da un suo fantomatico “amico” (utile forse a dirottare eventuali denunce e richieste di risarcimento danni?).

Quali sarebbero le frodi moderne? I cibi biologici, ovviamente, e poi i prodotti omeopatici e i pannelli fotovoltaici: quelli, per intenderci, con cui gli idioti svedesi coprono una quota percentuale del loro fabbisogno energetico molto superiore alla nostra, anche se poi d'estate vengono qui a prendere il sole.

Vediamo alcune delle perle di questo articolo pubblicato su “Il Giornale”.

Il titolo è già tutto un programma, anche se come noto i titoli nei giornali li fanno persone diverse dall'autore.
“I cibi biologici? Sono un pericolo”: così, netto, senza dubbi e condizionali, gli stessi dubbi che non si hanno quando si lodano i “termovalorizzatori”, cioè gli inceneritori, visto che per l'Unione Europea la parola “termovalorizzatore” non ha ragione di esistere mentre solo in Italia si usa questo tragico eufemismo.

Se fossi un produttore di cibi biologici, un agricoltore che si spacca la schiena per coltivare le carote bio, un negoziante che ha scelto di avere solo prodotti bio, mi incxxxxrei davvero molto. Io sono solo un consumatore di cibi bio e mi incxxzo lo stesso perché non si possono leggere tante sciocchezze e menzogne.

Vediamo in concreto.

L'amministrazione della mia città, Modena, è modernissima e all'avanguardia. In nome di un comportamento autodefinito “virtuoso” (...) sta sperperando ingenti somme di denaro pubblico nelle moderne (nell'accezione data dal mio amico) frodi. Tra cui mi piace citare i pannelli fotovoltaici, la raccolta dei rifiuti porta-a-porta e la distribuzione di cibi biologici ai bambini delle scuole comunali. La questione dei cibi biologici è particolarmente pressante perché essi sono addirittura potenzialmente dannosi e andrebbero vietati, soprattutto ai bambini.
La ragione è semplice. L'agricoltura biologica, per definizione, non fa uso di fertilizzanti, fitofarmaci e pesticidi di sintesi. Senonché, il concime animale è quello più ricco di dannosi batteri;

A parte il fatto che in agricoltura biologica esistono tanti altri concimi non animali, come il compost vegetale o il sovescio, è sicuramente vero che il concime animale, cioè il letame, è fatto con la cacca delle vacche, delle pecore, dei polli. E allora? Avete mai visto una pera biologica con la cacca appiccicata sopra? Forse l'autore non sa che il letame viene aggiunto al terreno e non viene applicato con degli impacchi su pesche e meloni. E ancora: qualcuno ha forse mai detto che le normali norme igieniche, che consigliano di lavare bene frutta e verdura, non sono valide anche per i prodotti bio?

e senza fitofarmaci e pesticidi appropriati, oltre al danno economico della riduzione del raccolto,

La riduzione del raccolto è un dato tutto da dimostrare: l'agricoltura convenzionale o chimica riesce a mantenere certi livelli produttivi solo spingendo le coltivazioni con dosi massicce di concimi chimici, diserbanti e pesticidi. In molti ambienti e per molte colture, la produzione biologica a regime (cioè dopo alcuni anni necessari per ripulire i terreni e abituare le piante e gli animali a un regime diverso) è comparabile e, in alcuni casi, addirittura superiore a quella convenzionale. Il tutto senza inquinare, consumando meno energia, offrendo cibi migliori al gusto e per la salute.
Quali siano, poi, i pesticidi
appropriati, è difficile a dirsi. Per saperne di più sui pesticidi, qui trovate l'ultimo rapporto Pesticidi nel piatto 2008 di Legambiente; qui invece trovate notizie sul rapporto tra pesticidi e Parkinson (fonte Cnr), problemi sessuali e danni al cervello.

si ha quello sanitario dovuto al fatto che ogni vegetale si fabbrica da sé le proprie difese naturali, che consistono di sostanze spesso tossiche a chi intenderebbe di quel vegetale cibarsi (basti pensare alle mandorle, che per difendersi dai roditori producono cianuri). Il vegetale biologico, poi, non protetto dall'uomo, produce maggiori quantità di naturali tossine, che sono difese per esso e tossiche per noi.

Un consiglio giusto, finalmente: cari ragazzi, non mangiate le mandorle amare! Il resto è un disastro. Peccato che il nostro autore non sappia che proprio molte di queste sostanze prodotte dalle piante per difendersi sono quelle che noi ricerchiamo per la nostra salute, come le fitoalessine o il resveratrolo. L'illustre autore dovrebbe uscire da questa visione medievale per cui la pianta non protetta dall'uomo con quintali di veleni chimici si ribella al padrone producendo tossine killer per protesta. Quello che i ricercatori stanno scoprendo è esattamente il contrario: i cibi biologici sono superiori sul piano nutritivo e fanno meglio alla salute.
Se volete saperne di più, qui trovate tante notizie su ricerche dedicate alla qualità dei cibi biologici.

È stato accertato che, rispetto a chi usa cibo tradizionale, chi si nutre di cibo biologico è più esposto agli attacchi non solo del batterio della Salmonella, ma anche, fino a 8 volte più esposto, di un pericoloso ceppo del batterio Escheria coli.

È stato accertato? Da chi? Dalla Pizza & fichi University? O dall'Alleanza internazionale per i pesticidi? A parte che il batterio si chiama Escherichia coli e (e non Escheria, ma potrebbe essere un errore di stampa), mi risulta che le centinaia di persone che negli Stati Uniti sono ogni anno intossicate dall'Escherichia coli presente negli hamburger non mangiano certo carne biologica.

Ciò che gli amministratori dei Comuni che, come quello di Modena, hanno deliberato di nutrire i bambini con cibo biologico si rifiutano di comprendere è che la selezione che deve operare l'uomo sulle piante che servono per il proprio nutrimento, deve necessariamente procedere in direzione opposta alla selezione naturale.

Un concetto a dir poco contorto e oscuro: che c'entra con il biologico? Ma soprattutto, ma che vuol dire che l'uomo deve procedere in direzione opposta alla selezione naturale? Facciamo un esempio. Se in una certa zona si è selezionata una varietà di melo naturalmente resistente alla ticchiolatura (la principale avversità del melo), posso sfruttare a mio vantaggio la selezione per ridurre o evitare i trattamenti contro la ticchiolatura. Cioè l'esatto opposto di quanto affermato.

Ma - direte voi - come facevano gli antichi? La risposta è semplice: morivano giovani. Affinché siano “naturale” l'agricoltura e “solare” l'energia del mondo, 6 miliardi dei suoi abitanti devono morire. Tale Maurizio Pallante, laureato in lettere e ciò non di meno consulente per l'energia del passato governo, chiama, questa, decrescita felice. Immagino che la felicità sia nel riuscire a non essere tra quei 6 miliardi.

Bene, andatelo a spiegare alla Fao, che è convinta che l'agricoltura biologica possa essere un'alternativa valida contro la fame nel mondo (anche se poi si è rimangiata, almeno in parte, le sue stesse posizioni). Andatelo a spiegare alle centinaia di migliaia di contadini dei paesi in via di sviluppo, dall'India al Messico, che hanno deciso di passare al biologico per poter vivere dignitosamente senza morire intossicati dai pesticidi. Nel mondo, purtroppo, tante persone muoiono ancora giovani per fame e denutrizione: ma il problema è quello della distribuzione delle risorse, prima fra tutti il cibo, non tanto quello della produzione. Se poi tutto questo (l'energia solare, l'agricoltura biologica, la raccolta differenziata "porta a porta", la medicina omeopatica ecc.) si chiama “decrescita felice”, allora ben venga la decrescita felice.



P.S. oltre agli svedesi, anche i tedeschi sono idioti. Loro la differenziata porta a porta la fanno da anni con ottimi risultati. Non solo: la famosa monnezza inviata da Napoli, anzichè bruciarla (producendo inevitabilemente diossina e altre sostanze cancerogene, come testimoniato anche da La Repubblica), l'hanno differenziata, recuperando soldi sulle materie prime secondarie, come carta e metallo.

giovedì 22 maggio 2008

Consumi prodotti biologici e disinformazione

L'agricoltura biologica dà fastidio a parecchie persone e gruppi di potere, su questo non ci piove. È un po' un meccanismo simile a quello che accade per il cosiddetto “impero dei farmaci”.

Per questo ci sembra interessante la posizione di Andrea Ferrante dell'Aiab (associazione Italiana Agricoltura Biologica) che attacca il Corriere della Sera, accusandolo di “disinformazione”. Il Corrierone, infatti, in un recente servizio aveva parlato di consumi del biologico in calo a causa dei prezzi troppo elevati.

Nella sua replica l'Aiab ricorda i circuiti di “filiera corta” (vedi qui un esempio), i Gruppi di acquisto, le mense scolastiche bio, le aziende agricole biologiche con un punto vendita diretta come esempi di settori in espansione del mercato biologico, in cui tra l'altro si riesce a risparmiare in modo sostanziale rispetto ad altri circuiti (supermercati, negozi specializzati ecc.).

[fonte comunicato Aiab.it]

Dispiace constatare che il Corriere della Sera a distanza di poche settimane continui con un’azione di disinformazione sull’agricoltura bio.


“Dispiace constatare che il Corriere della Sera a distanza di poche settimane continui con un’azione di disinformazione sull’agricoltura bio”. Andrea Ferrante commenta così l’articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a firma di Mariolina Iossa, in cui si afferma che i consumi del bio in Italia calano perché costa troppo


“Tutti i dati a disposizione – dice Ferrante - testimoniano un aumento dei consumi in Italia e una molteplicità di esperienze di filiera corta e di nuova forme distributive. Queste portano il biologico a prezzi assolutamente concorrenziali per i cittadini italiani, che lo scelgono sempre con maggiore convinzione. Risulta chiaro che il bio necessità di un’informazione corretta per poter favorire l’aumento dei consumi interni, che in ogni caso è un obbiettivo prioritario di tutto il movimento biologico italiano”.


Secondo gli ultimi dati di Biobank, pubblicati su Tuttobio 2008, i gruppi di acquisto di prodotti biologici sono aumentati del 60% negli ultimi due anni, mentre i mercatini bio sono cresciuti del 10%. Un più 37% riguarda invece le aziende con vendita diretta, mentre le mense scolastiche bio sono cresciute del 6%. D’altra parte i dati di Ismea - Ac Nielsen che si riferiscono alla fine del 2007, citati anche da Corriere, parlano di un aumento dei consumi del 9%. Riguardo ai prezzi, basti citare un esempio: A Roma, il biocassettone di Officinae Bio, a disposizione dei Gas locali, costa 14 euro e contiene 10 chili di frutta fresca e di stagione, prodotta nel territorio di vendita.


Ferrante conclude: “È chiaro che la disinformazione perpetuata dal Corriere non ci possa lasciare indifferenti, e riteniamo urgente un’azione di corretta informazione da parte del Corriere. Non è un caso che a fronte della disinformazione sul bio, negli ultimi tempi il Corriere si sia distinto per articoli particolarmente favorevoli all’introduzione di colture Ogm in questo paese. Siamo veramente preoccupati che una informazione superficiale su questi argomenti sia ormai il tratto comune di uno dei principali attori della stampa italiana”.

mercoledì 21 maggio 2008

Parco del Circeo: festa in fattoria con i prodotti biologici


Da venerdì 23 a domenica 25 maggio 2008 si svolge a Fogliano (Latina), nel Parco del Circeo, la sesta edizione della manifestazione

A Fogliano...ritornano le rose e festa in fattoria


La manifestazione si svolge a Villa Fogliano e nella Fattoria Natura Viva, nel Parco Nazionale del Circeo, ed è organizzato dal Parco Letterario Omero di Latina e dalla cooperativa di agricoltura biodinamica Agricolatina di Sabaudia.


Nei tre giorni, oltre a tanti appuntamenti, convegni e incontri, ci sarà la Mostra mercato del vivere verde e della qualità della vita, con l'alimentazione naturale, i prodotti biologici e tipici del territorio, il florovivaismo, l'artigianato, l'erboristeria e le terapie naturali, le energie rinnovabili.


Da notare sabato 24 alle 10,30 l'incontro
L'apicoltura per migliorare la qualità della vita
a cura di Rita Campanelli


Per informazioni:

I Parchi Letterari® Omero
Villa Fogliano 04010 LATINA
Tel. 0773- 208579 - 3395880408
www.parchiletterari.com


AGRILATINA cooperativa
Via Litoranea Km 11,400 04016 Bella Farnia - Sabaudia (LT)
Tel. 0773.534807 534365 Tel./Fax 0773.534119
www.agrilatina.com


Leggi il comunicato completo della manifestazione


[da Parchiletterari.com]


Da diversi anni I Parchi Letterari® Omero, con sede a Villa Fogliano nel Parco Nazionale del Circeo, svolgono intense attività nel territorio pontino e soprattutto a Villa Fogliano, dove sono stati accolti migliaia di visitatori e turisti, e qui è nata la manifestazione,“ A Fogliano… ritornano le rose e festa della fattoria”, allo scopo di favorire l’amore per la natura, la cultura del verde e la qualità della vita.

La manifestazione partendo dal Giardino, “frammento dell’universo” e dalle antiche rose di di Ada Wilbrham, moglie di Onorato Caetani, che dalla fine dell'800 ai primi decenni del '900 trasformarono l'ambiente di Fogliano, costruendovi la Villa, altri edifici e un suggestivo giardino, ricco di specie esotiche, tra i più noti in quei tempi, alla storia e all'arte dei giardini si spinge sino a ricomprendere il più ampio rapporto con l'ambiente e la sua tutela per un vivere in armonia nel pianeta terra. Identità dei luoghi, autenticità del territorio, cultura e attività produttive, sviluppo sostenibile, queste le principali tematiche che caratterizzano la manifestazione.

Proseguendo sui sentieri tracciati, già dalla scorsa edizione, grazie alla collaborazione di Natura Viva Fattoria Biodinamica e l’Agrilatina coop., già dallo scorso anno si è ampliata la manifestazione con la Mostra Mercato del vivere verde e qualità della vita. La Fattoria biodinamica Natura Viva, molto bella da un punto di vista naturalistico e paesaggistico, si trova all'interno dell'area protetta ed è facilmente raggiungibile con una breve passeggiata dal Lago di Fogliano, in uno scenario molto gradevole e suggestivo. Ampio spazio sarà dedicato ai bambini con spettacoli di narrazione, animazioni e laboratori ludico didattici.

giovedì 8 maggio 2008

Le api tengono sotto controllo l'ambiente


La qualità ambientale del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga verrà studiata grazie alle api. Non saranno gli operosi insetti a condurre la ricerca, ovviamente, ma lo studio dei mieli e dei pollini prodotti nell'area protetta servirà come bioindicatore: in pratica, un termometro che dovrà misurare la “temperatura” dell’ambiente in un territorio di alto valore naturalistico.

Il progetto, avviato dal Parco insieme al Centro ricerche sul miele dell’Università di Roma Tor Vergata e alla Fai (la federazione degli apicoltori) verificherà anche la qualità del miele, soprattutto rispetto al contenuto in nutraceutici, importanti sostanze antitumorali.

Il miele e le api, in sintesi, segnano la carta di identità del territorio, in modo probabilmente più efficace di tanti strumenti sofisticati e costosi.

Staremo a vedere gli sviluppi del progetto.


Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in collaborazione con il Centro Ricerche Miele del dipartimento di Biologia dell’Università di Roma “Tor Vergata”, e la FAI (Federazione Apicoltori Italiani) ha intrapreso un’azione di monitoraggio ambientale attraverso lo studio dei mieli e dei pollini prodotti nell’area protetta. Si tratta di un progetto pilota di notevole interesse scientifico che poggia su una ricerca sperimentale e innovativa in cui il miele viene utilizzato come bioindicatore della qualità ambientale dell’area protetta.

Allo stesso tempo il progetto mira a verificare la qualità dei mieli in termini di contenuto di nutraceutici (molecole a spiccata azione antitumorale), in funzione della tipologia di flora e della qualità ambientale. In sintesi, l’alveare viene impiegato come un sofisticato strumento di indagine e il miele viene ad essere, a tutti gli effetti, la carta d’identità del territorio.

Per la realizzazione del progetto il Parco ha selezionato cinque apicoltori: Andrea Ciccone di Capestrano, Caterina Vittorini di Arischia, Gino Damiani di Farindola, Mauro Di Luigi di Isola del Gran Sasso ed Eugenio Casini di Amatrice, cui affidare altrettante stazioni fisse di monitoraggio ambientale a mezzo di 3 arnie per ciascuna stazione, posizionate in cinque diverse aree del Parco. Nella mattinata di ieri, presso la sede del Parco ad Assergi, gli apicoltori hanno ricevuto, in comodato gratuito, tutto il materiale apistico necessario, comprese le arnie e gli sciami, tre per ciascuna stazione, di razza Apis mellifera ligustica Spinola. Attraverso un vero e proprio “contratto ambientale”, per la durata di un anno, i beneficiari si sono impegnati a gestire il materiale apistico in conformità al disciplinare fissato dal Parco contribuendo alla buona riuscita della sperimentazione, alla creazione di una rete di apicoltori e al rilancio della pratica secondo
tecniche sostenibili.

L’attività di impollinazione svolta dalle api risulta di fondamentale importanza per il mantenimento della biodiversità agricola e vegetale, a vantaggio sia della salvaguardia dell’ambiente sia come auspicabile fonte di reddito per gli operatori del settore. La conferma dei risultati attesi dal progetto contribuirebbe, inoltre, ad apportare valore aggiunto alla qualità
dei mieli, differenziandoli in funzione dell’area di provenienza, sia in termini di qualità intrinseca del prodotto sia quale indicatore della qualità ambientale, con positive ripercussioni sull’apicoltura, intesa come attività economica condotta in aderenza alle esigenze di tutela ambientale.

[fonte Ufficio stampa Parco Gran Sasso e Laga]

Nuovi prodotti fitosanitari ammessi in agricoltura biologica


Con il regolamento CE n.404/2008 la Commissione Europea ha autorizzato l'uso dello spinosad, del bicarbonato di potassio e dell'octanoato di rame, oltre all'estensione dell'uso dell'etilene, già utilizzato in agricoltura biologica.

Lo spinosad è un nuovo insetticida di origine microbica, che è stato considerato indispensabile per lottare contro alcuni dei principali parassiti. L'uso deve però essere fatto con cautela, per minimizzare il rischio per gli insetti utili e per la comparsa di resistenze. Alti livelli di spinosad sono infatti dannosi per insetti come le api. L'uso dello spinosad è ammesso solo in caso di necessità riconosciuta da parte dell'organismo di controllo.

L'octanoato di rame è un nuovo prodotto a base di rame
. Come noto, nella normativa europea sull'agricoltura biologica esistono limiti abbastanza rigidi all'uso del rame in campagna, anche se questo prodotto è tuttora indispensabile per contenere molte malattie fungine, come la peronospora della vite. L'impiego dell'octanoato di rame può ridurre il quantitativo totale di rame da applicare in ciascuna stagione.

Il bicarbonato di potassio è molto utile nella lotta contro varie malattie fungine che colpiscono una serie di colture (in particolare gli alberi da frutto); può contribuire a ridurre l'impiego di rame e zolfo nell'ambito della lotta contro alcuni attacchi combinati di parassiti.
Qui trovate un interessante articolo sulla sperimentazione del bicarbonato di potassio.

L'impiego dell'etilene, già ammesso per lo sverdimento di banane, kiwi e cachi e per l'induzione alla fioritura nell'ananas, viene ora esteso anche per lo sverdimento degli agrumi, solo nell'ambito di una strategia per ridurre gli attacchi della mosca della frutta, e l'inibizione della germinazione nelle patate e nelle cipolle.

mercoledì 7 maggio 2008

A Roma i sapori ed i saperi li trovi al ristorante biologico


L'Officina dei sapori/saperi è una interessante novità nel panorama biologico romano. È un ristorante, ma anche una bottega e un caffè, dove si trovano prodotti biologici di piccole aziende e tropicali dal Sud del mondo.

Ricco e interessante il menù, ingolosito da un' interessante carta di vini biologici.

Le sorprese non mancano, come le serate a tema con la Gustoteca o lo scambio di libri.

Per i più curiosi, c'è anche l'elenco dei produttori agricoli che forniscono gli alimenti che trovate nell'Officina.

Buona appetito e fateci sapere che ne pensate!


Officina dei sapori/saperi - Cafè de la Paix
Roma - Via G. Pittalunga 7-9 (Casalbertone)
Tel. 06-43599470
www.saporisaperi.it
contact@saporisaperi.it


Qui sotto leggi la presentazione del locale [da www.saporisaperi.it].

Officina dei sapori/saperi - Cafè de la Paix Roma è un locale che si trova a Casal Bertone, nella periferia di Roma, dove puoi comprare prodotti equo e solidali e biologici nella bottega ma dove puoi anche fermarti per un pranzo, un caffè, una tisana, un aperitivo o una squisita cena, gustando la proposta equa e giusta di produttori del sud e del nord del mondo.

Officina dei sapori/saperi - Cafè de la Paix Roma è gestita dalla Società Cooperativa Officina del Gusto, cooperativa di lavoro a mutualità prevalente, e nasce dall’esperienza della Cooperativa di consumo Equobio. Attraverso il suo lavoro, l'Officina vuole dare voce a tutti quegli esempi di altra economia o economica alternativa che propongono al centro dell’agire quotidiano, l'uomo, l'ambiente e il loro rispetto, il tutto attraverso il lavoro di gran parte dei propri soci e la collaborazione di tanti altri.

All'Officina dei sapori/saperi - Cafè de la Paix Roma non troverai le solite marche delle solite multinazionali. Troverai invece i prodotti di qualità di piccole realtà produttive locali e nazionali con preferenza alle produzioni biologiche ma anche i tanti prodotti e l’artigianato delle aziende del sud del mondo a cui il mercato nega il giusto accesso.

I servizi che trovi all'Officina dei sapori/saperi

  • Caffetteria con prodotti equo e solidali, biologici e della cooperazione sociale
  • Cucina biologica e con prodotti tipici regionali, a pranzo e cena
  • Bottega con vendita di prodotti alimentari ed artigianali del commercio equo e solidale
  • Cd, libri, musica e sala lettura con riviste e giornali
  • Installazioni temporanee di mostre, esposizioni, spettacoli e piccole performance
  • Sala prenotabile per feste e ricevimenti
  • Servizio catering equo e biologico

E' PrimaveraBio: porte aperte nelle aziende biologiche

Durerà fino al 19 maggio la Primavera Bio, la campagna che apre le porte di aziende agricole e allevamenti biologici in tutta Italia.
Primavera Bio è arrivata quest'anno alla sesta edizione, organizzata come sempre dall'Aiab.
Dal ricco panorama di iniziative vi segnaliamo in particolare quelle del Lazio: da ricordare anche che nella prossima fine settimana a Viterbo si svolgerà la Festa regionale dell'Altra Economia, con mostra mercato di prodotti biologici e tanto altro, laboratori con le aziende biologiche, incontri e concerti.


PRIMAVERA BIO NEL LAZIO

Coop. Agricoltura Nuova
Via Valle di Perna 315, 00129 Roma
Tel. 065070453 Cell. 3335825150
Giorni di apertura: 1 Maggio

Azienda con ortaggi, cereali, foraggerei, pecore, maiali, bovini, galline, api, laboratorio di caseificazione e panificio.

Programma: Arte e Agricoltura, oltre alla visita all’azienda (con inizio alle ore 11 per circa 2 ore ed eventuale pranzo in azienda da prenotare), sarà allestita una mostra di sculture dal titolo “La Prima Cena” dell’artista Massimo Sbricioli.


TreBotti in Teverina: vino, arte, cultura
Manifestazione inaugurale dell’Azienda Agricola TreBotti
Strada della soggetta n°9 01024 Castiglione in Teverina (VT)
tel 0761948930

Dal 23 aprile al 1 maggio tutti i giorni la cantina aziendale sarà aperta al pubblico: cene con i prodotti tipici della Tuscia, teatro con la compagnia del Teatro dei Sassi di Matera, mostra di arte contemporanea, convegni e concerti rock e jazz con artisti di livello internazionale..e naturalmente la possibilità di acquistare i prodotti aziendali.


Azienda agricola agrituristica biologica Bagnolese
Castel Bagnolo, 01028, Orte
Tel. 0761400568

www.agriturismo.biobagnolese.it

L’azienda è ubicata su un complesso collinare sovrastante la valle del Tevere a circa 220 m. s.l.m. La zona è molto estesa e non deturpata da costruzioni irrazionali ed insediamenti industriali, è un perfetto quadro bucolico e paesaggisticamente raro. L’ azienda ha in rotazione foraggera e cerealicola la cui produzione è quasi interamente reimpiegata nell’alimentazione del bestiame. L’allevamento bovino ha una consistenza di circa 90-100 capi, di cui 35 vacche da latte ed il resto vitelli e vitelloni per la produzione di carne,venduta nel nostro spaccio direttamente al consumatore. Le vecchie strutture aziendali, non più adatte ai sistemi di allevamento attuali, sono state ristrutturate e dedicate all’attività agrituristica di ricezione e ristorazione.

Giorni di apertura: 23/24/25 Aprile- 7 Maggio

Programma: visita dell’azienda e dell’allevamento di bovini e suini
Prenotazione obbligatoria almeno 2 giorni prima per chi vuole usufruire dell’agriturismo con menù tutto di produzione aziendale al costo di 20 euro bevande escluse.


Azienda agricola biologica Caramadre
Via delle Idrovore di Fiumicino 75, Maccarese Roma Tel. 0665088332
Giorni di apertura: 25 e 30 Aprile, 7 Maggio.

L’azienda è ubicata nelle vicinanze dell’oasi naturale di Macchiagrande e degli scavi di Ostia Antica.
E’ prevista l’apertura del punto vendita aziendale.
L’azienda produce ortaggi vari.
Programma: visita dell’azienda dalle 10,30 alle 12,30.


Azienda Vitivinicola Francesca Cardone Donati
Via del Teatro 10, 00030 Colonna (Roma)
Tel. 0694730387 Cell. 3381400274
www.cantinacardone.it
cantinacardone@katamail.com

L’azienda comprende piccoli appezzamenti di terreno collinare e la cantina, sita al centro del paese.

Giorni di apertura: 7 maggio
Programma: appuntamento alle 10,30 in cantina. Visita ai vigneti e degustazione di prodotti dell’ultima vendemmia.

Per il pranzo si può prenotare presso Il Bersagliere in via Casilina km 25, tel. 069438032.


Azienda agricola Monterone di Nunzio di Pillo
Contrada Monterone, 00060, Ponzano Romano (Roma). Tel. 0765338019
info@dipillo.it - www.dipillo.it

Azienda collinare sulla valle del Tevere, condotta con metodo biologico dal 1992, con attività agrituristica dal 1997. Produce cereali, legumi secchi, ortaggi, frutta, olio di oliva. Alleva cavalli e animali da cortile.

Giorni di apertura: 30 aprile e 6 maggio.

Programma: ore 11 breve presentazione dell’azienda, ore 11.15 visita guidata dell’azienda e delle colture in corso, ore 12 pausa caffè, ore 12.15 esposizione del titolare, ore 13 pranzo con menù dell’azienda a 25 euro.


Agriturismo Le Fontanelle
Via M. del Piano 6, 02043 Contigliano (Rieti). Tel. 0746707143 - Cell. 3391346068
www.agriturismolefontanelle.com

Azienda cerealicola e zootecnica con bovini, suini, ovini, vigneto, orto e macelleria aziendale.

Giorni di apertura: dal 23 aprile al 7 maggio tutti i giorni su prenotazione.
Programma: visita in azienda, alle stalle, alle coltivazioni e al vigneto.
Dimostrazione della lavorazione del maiale con preparazione delle salsicce.
Preparazione del pane e cottura al forno a legna.
Pranzo a 30 euro comprensivo di salumi, carne di maiale alle brace, pane, dolci cotti a legna, pizzicotti, vino, caffè, amari.


A Viterbo e in tutta la Provincia

Le aziende agricole biologiche e aprono le loro porte ai visitatori:

“Visite Guidate”

per grandi e bambini, scolaresche e famiglie, sulla conduzione del campo, dell’orto, del frutteto e dell’allevamento biologico.


Domenica 30 aprile – visite guidate nelle aziende

Az. Ag. Agriturismo Arvalia di Patrizia Merlino (Viterbo) tel 0761.344051 (ortaggi)

Az. Ag. Agriturismo Guidozzo (Marta) tel 0761.871134 (olio, ortaggi)

Az. Ag. Paolo Missoni Società cooperativa “il Sambuco” (Celleno) 0761.912587 (pane, dolci)

Nell’ambito del progetto “Biologico di Qualità per Tutti” visita alle aziende Arvalia e Guidozzo nella mattinata con degustazioni varie e a seguire visita all’azienda il Sambuco con pranzo. Nel pomeriggio laboratorio di panificazione. È obbligatoria la prenotazione chiamando i numeri 347.1813546 / 0761.321860 o inviando una mail a acquistisolidali@aucsviterbo.org

23 Aprile, 7 Maggio – visite su prenotazione

Az. Ag. Pietro Carletti (Montefiascone) tel 0761.823987 cell 329.0208360 (olio, vite, ortaggi)

Az Ag. Alberto Valentini (Tuscania) cell 335.7571420 (vite, olio, grano, ortaggi)

Az. Ag. Agriturismo Bagnolese (Orte) tel 0761.400568 (foraggiere, cereali, allevamento)

Fattoria di Alice (Viterbo) tel 0761.398082 cell 348.5157108 (ortaggi, olio, vite, allevamento)

Per tutto il periodo è possibile contattare e visitare tutte le aziende che trovate sopra.

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