mercoledì 23 gennaio 2008

Per il 90% degli europei la perdita della biodiversità è un problema serio

La stragrande maggioranza dei cittadini europei crede che la perdita della diversità biologica sia un problema preoccupante. Lo rivela un'indagine di Eurobarometro.

Gli europei sono preoccupati per la estinzione di specie vegetali e animali e per la scomparsa di habitat naturali. Ad essere più allarmati sono i cittadini di Grecia, Portogallo e Romania.

Tra le cause che minacciano la biodiversità ci sono, in base al sondaggio, l'inquinamento e le catastrofi causate dall'uomo (27 per cento), il cambiamento climatico (19 per cento), l'agricoltura intensiva, la deforestazione e la pesca selvaggia (13%).

Il commissario UE all'ambiente, Stavros Dimas, ha detto che per arrestare la perdita di biodiversità da qui al 2010, come previsto dagli impegni europei, è necessario l'impegno di tutti i cittadini.

Un dato interessante emerso dal sondaggio dimostra che per gli europei la scomparsa delle specie naturali non è solo un danno in sé stesso. Per il 75 per cento, infatti, questo ha delle implicazioni economiche negative. L'ambiente e l'economia, come dimostra anche il caso dei rifiuti in Campania, sono sempre più legati.

Leggi il comunicato integrale dal sito della Commissione Europea (in inglese)

Leggi il rapporto integrale Eurobarometro sugli europei e la biodiversità (in inglese)

lunedì 21 gennaio 2008

Pollo e uova e sono gli allevamenti con meno impatto sul riscaldamento globale

L'allevamento del pollame è la produzione zootecnica che contribuisce di meno al riscaldamento globale.


La produzione di uova e di carne di pollo è quella con il miglior bilancio energetico, con i minori livelli di Riscaldamento potenziale globale (Global warming potential, GWP la sigla inglese), rispetto ad altri allevamenti, come quello bovino, suino o ovino. Lo rivela uno studio dell'Università inglese di Cranfield.

Il GWP della produzione di carne di pollo è stato calcolato in 3,6 tonnellate equivalenti di CO2, mentre quello della produzione di uova è di 3,8. Queste cifre arrivano a 4,9 per l'allevamento suino, 11 per la produzione di latte, 15 nell'allevamento di bovini e 17 in quello ovino. Indipendentemente dal sistema di produzione, la produzione di uova e carne di pollo produce meno riscaldamento globale.

Lo studio ha anche messo a confronto l'impatto ambientale di diversi tipo di allevamento di pollame: quello convenzionale, quello biologico e quello contadino tradizionale. I risultati dimostrerebbero che la produzione convenzionale richiede meno energia a causa di una minore richiesta di terra e di un tasso di conversione degli alimenti più elevato.

È da osservare, però, che nella valutazione dell'impatto ambientale vanno compresi anche altri criteri, come l'impatto dei rifiuti prodotti dai diversi tipi di allevamento o il costo ambientale ed energetico della produzione dei mangimi di tipo industriale.

[fonte www.worldpoultry.net]

venerdì 18 gennaio 2008

In Germania nasce l'etichetta "senza Ogm"

Il sottosegretario di stato all'agricoltura della Germania, Gert Lindemann (nella foto), ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per la nuova legge sull'ingegneria genetica.

Per la prima volta sarà introdotta l'etichetta senza Ogm, “che garantirà maggiore trasparenza per i consumatori”, ha detto Lindemann.

L'etichetta sarà concessa anche a carne, latte, uova ed altri prodotti derivati ma solo se gli animali saranno stati allevati senza mangimi contenti Ogm. Sarà invece possibile usare vitamine e additivi biotech, se non ci sono altri prodotti disponibili sul mercato. I materiali Ogm non dovranno essere rintracciabili negli animali.

La legge sull'ingegneria genetica sarà presentata al Parlamento tedesco il 25 gennaio.

[fonte Agra Press]

Caro prezzi: gli italiani a tavola risparmiano, ma non rinunciano ai prodotti biologici

Con l'aumento dei prezzi il 75 per cento delle famiglie italiane ha cambiato le sue abitudini alimentari: più carne di pollo e frittate, meno pane e vino.

Se la spesa è stata nel complesso più povera, per i prodotti biologici c'è stata una controtendenza, segno della fiducia consolidata dei consumatori. Nel 2007 il 79% degli italiani ha mangiato prodotti biologici, con un aumento record del 9%.

È quanto emerge dall'Indagine 2007 Coldiretti-Swg sulle opinioni di italiani ed europei sull'alimentazione. Oltre la metà dei consumatori italiani ha cambiato il tipo di prodotti acquistati, mentre è aumentata l'attenzione nella lettura dell'etichetta e per la provenienza dei cibi, a favore di quelli locali.

Gli ultimi dati Istat assegnano proprio all'alimentare e alle bevande il record dell'inflazione, con un aumento del 4,1% a dicembre, con un valore record per pane (+ 12,6%), pasta (+ 8,6%), il latte (+7,7%), frutta (+ 4,8 per cento) e carne (+ 3,5). Nel 2007 in Italia la spesa alimentare complessiva è rimasta invariata (+ 0,1%) ma gli italiani hanno portato a casa meno cibo per effetto dell'aumento dei prezzi (-1,3 per cento); in aumento pollo, uova e acqua mentre calano pane, pasta e vino.

Il caro prezzi del 2007 non ha però fatto diminuire l'attenzione nei confronti della qualità. Gli italiani sono risultati tra i più sensibili in Europa per le caratteristiche del cibo messo nel carrello: il 97% ha acquistato prodotti locali, l'84% prodotti a denominazione di origine controllata (Dop/Doc), il 79% prodotti biologici e il 66% alimenti garantiti per l'assenza di Ogm.

Agricoltura sociale: a Roma un corso di formazione

Dal 28 gennaio partirà, presso la sede dell'Arsial (via R. Lanciani, 38), a Roma, il primo corso di formazione sull'agricoltura sociale. I termini per l'iscrizione scadono il prossimo 20 gennaio.

Il corso è strutturato in 8 moduli ed è rivolto a imprenditori agricoli, operatori sociali, animatori di sviluppo locale, tecnici pubblici e privati, al fine di fornire strumenti e metodi utili per promuovere, progettare e realizzare esperienze di agricoltura sociale a livello territoriale e aziendale.

Le domande d'iscrizione si possono inviare per fax.
Il programma del corso e il modulo d'iscrizione sono disponibili nel sito dello Sportello Fattorie Sociali.

Per informazioni
Rete Fattorie Sociali
Via del Grottino snc - Grottaferrata (RM)
Tel./Fax 06.94549191 - 348.2564595
email: info@fattoriesociali.com

L'Olanda vuole una zootecnia sostenibile entro quindici anni

Gerda Verburg, ministra olandese dell'agricoltura (nella foto), vuole una zootecnia sostenibile entro i prossimi 15 anni. Per questo ha presentato un progetto specifico al parlamento nazionale.

Tra i punti fondamentali del piano, la sanità ed il benessere animale. Gli animali dovranno essere allevati in condizioni migliori, consentendo loro di vedere la luce naturale ed eliminando pratiche dolorose come il taglio della coda o la castrazione. Dal 2011 la ministra spera che si potrà passare a stalle e impianti zootecnici sostenibili.

Per quanto riguarda i mangimi, il piano sostiene che essi dovranno essere prodotti nella UE. Bisogna limitare il ricorso alle importazioni di materie prime e, quando necessario, le importazioni dovranno provenire da coltivazioni sostenibili.

È da notare che praticamente tutte queste condizioni vengono già rispettate nella zootecnia biologica.
Related Posts with Thumbnails